Lunedì, 21 Marzo 2022 06:22

Nostra Signora di La Salette 

Scritto da

Di Nicola Comparato Felino, 21 marzo 2022 - È il 19 settembre del 1846, quando a La Salette, nel dipartimento dell'Isere, nelle Alpi francesi dove a 1800 metri sul livello del mare scorre il fiume Drac, la Vergine Maria appare a due giovani pastorelli, poveri e analfabeti, Mélanie Calvat e Maximin Giraud, portando loro messaggi e segreti.

Le parole e l'atteggiamento della Vergine in questa storia, sono considerate un invito alla conversione, alla Fede e alla Santità. Il 19 settembre 1851, dal vescovo di Grenoble monsignor de Bruillard, dopo 5 anni di accurate indagini, è stato emanato un decreto di approvazione in merito alle apparizioni di Nostra Signora di La Salette, e nel luogo dei fatti è stata costruita una basilica in onore della Vergine. Ma facciamo un altro tuffo nel passato e torniamo a quel sabato 19 settembre 1846, quando i due pastorelli protagonisti di questa storia si dirigono di buon’ora con i loro animali verso i versanti del monte Planeau, situato al di sopra del villaggio di La Salette. Quel giorno, dopo pranzo i due si addormentano e al risveglio si accorgono che i loro animali si sono allontanati verso l'altro versante.

Quindi decidono di percorrere la discesa per recuperarli. Ed è qui, a metà strada, che i due giovani (per prima Mélanie) incontrano vicino ad una piccola sorgente, una specie di globo infuocato, che poi prende la forma di una donna, seduta, con i gomiti sulle ginocchia, la testa tra le mani e in lacrime. La donna si presenta alta, bellissima, vestita con abiti del luogo come un voluminoso grembiule, un copricapo da contadina, uno scialle e una lunga tunica. Ad orlare il suo capo, il suo scialle e i suoi calzari ci sono innumerevoli rose. Sulle spalle una lunga catena, mentre sul petto la catenina di un crocifisso con ai lati una tenaglia semi aperta ed un martello, ed infine una luce intensa ad illuminare la fronte della Signora. I ragazzi, che subito non riconoscono nella Signora la Vergine Maria, raccontano dell'accaduto ai loro parenti, agli interlocutori, ai conoscenti e amici, spiegando che nel messaggio ricevuto quel giorno dalla Madonna, (che quando si è rivolta a loro si è espressa sia in lingua francese che nel dialetto locale di Corps ovvero il luogo di provenienza dei due pastorelli) sono citati episodi di vario genere, sia di interesse mondiale che locale.

Ecco un estratto del messaggio della Vergine prima di scomparire dinanzi agli occhi increduli dei pastorelli: "Se il mio popolo non vuole sottomettersi, sono costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio. Esso è così forte e così pesante che non posso più trattenerlo.....Da quanto tempo soffro per voi!...Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, sono incaricata di pregarlo incessantemente e voi non ci fate caso. Per quanto pregherete e farete, mai potrete compensare la pena che mi sono presa per voi....Ebbene, bambini miei, voi lo farete sapere a tutto il mio popolo".

Il giorno dopo l'apparizione, di domenica, i ragazzi si recano dal parroco don Jacques Perrin e gli raccontano ogni cosa. Quest'ultimo è talmente colpito dal racconto dei due pastorelli da accennare i fatti persino durante la Celebrazione della Santa Messa. Ma il sindaco non è dello stesso parere e tenta in tutti i modi di far ritrattare i due ragazzi, ma inutilmente e alla fine si deve ricredere. Quella stessa sera poi, i datori di lavoro dei pastorelli ed un loro vicino di casa, si recano a casa dei due ragazzi e insieme a loro decidono di mettere per iscritto la testimonianza di Maximin e Mélanie, dando vita al primo documento scritto sull'apparizione e sulle parole della Santa Vergine. Nel frattempo la storia dei due pastorelli si diffonde rapidamente fino al decreto già citato a inizio articolo emanato dal vescovo di Grenoble, monsignor Philibert de Bruillard, che inoltre, in una lettera ufficiale del 1° maggio 1852, annuncia la costruzione di un santuario sul luogo dell'apparizione della Vergine e la fondazione di un corpo di missionari diocesani chiamati “Missionari di Nostra Signora de La Salette”.

Dopodiché, il giorno 2 febbraio 1858 i primi sei sacerdoti pronunciano i loro primi voti. La neonata congregazione in breve tempo si espande in tutto il mondo, sotto la guida illuminata di padre Silvano Maria Giraud, in collaborazione con altri uomini di grande spessore e valore. Ad affiancare i Missionari si aggiunge inoltre il ramo femminile delle Suore di Nostra Signora de La Salette che, dal 1955, comprende i movimenti religiosi de Le suore Missionarie di Nostra Signora di La Salette e le Religiose Riparatrici.

Dall'anno 1861 fino al 1879, sotto la gestione dell’ Associazione dei Pellegrini de La Salette, insieme al complesso ricettivo e affidata dalla diocesi di Grenoble, viene costruita una Basilica in stile neoromantico. Ma ora torniamo ai due pastorelli. Su richiesta dell'autorità ecclesiastica, nel luglio del 1851, Mélanie e Maximin, trascrivono i loro segreti, consegnati poi al Pontefice Pio IX, che nel 1999 vengono scoperti dall’abate Michel Corteville.

Il segreto di Mélanie annuncia grandi calamità per l’Europa e gli infedeli. Quello di Maximin invece porta un messaggio di speranza. Detto questo, e per giungere alla conclusione, tra alti e bassi la vita dei pastorelli termina così: Maximin muore a Corps il 1° marzo 1875, a 39 anni, celibe, pieno di Fede e dopo aver viaggiato molto ma con una vita assai sfortunata.

Mélanie invece, dopo quattro anni presso le Suore della Provvidenza a Corps, non viene ammessa ai voti, e dopo essere entrata ed uscita da vari conventi in Europa, si stabilisce a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli, trascrivendo alcuni dei suoi segreti profetici. Poi la donna si trasferisce a Galatina in provincia di Lecce. Qui viene visitata da sant’Annibale Maria Di Francia, che le chiede aiuto per salvare la congregazione delle Figlie del Divino Zelo, fondata da quest'ultimo a Messina. Mélanie accetta, ma dopo un anno, lascia il suo incarico. Successivamente, ed in seguito a numerosi viaggi, la donna si trasferisce all'insaputa di tutti ad Altamura in provincia di Bari, dove nella notte tra il 13 e il 14 dicembre 1904, all'età di 73 anni muore. E questa era la storia di Nostra Signora di La Salette, che ancora oggi, a distanza di tantissimi anni, affascina ed incuriosisce milioni di persone. 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"